Giornalista pubblicista barese, Antonello Cassano, è laureato in lettere moderne. Ha scritto su vari siti letterari tra cui: http://esulterei.wordpress.com
PREGHIERE A MANO ARMATA
"Preghiere a mano armata" è la sua raccolta più completa. In essa rabbia, gelosia, senso di precarietà della vita condiscono un sentimento d'amore senza fronzoli eppure sincero. Un modo di scrivere asciutto e sicuro in cui le immagini arrivano inaspettate, graffianti, sofferte.
Libro tra i 10 finalisti (su 1400) al Concorso Feltrinelli
per acquistare il libro:
TU CHE INGOI LA VITA, NON LA SPUTI
Tu che ingoi la vita,
non la sputi
te ne vai in giro
sola
per la città bagnata
a giocare
con la carne e con la
porpora
e chiedi sigarette ai
ragazzi
spezzando il filo che
ci lega.
Tu che ingoi la vita
e non la sputi
togli zucchero dai
mille occhi degli amanti
e lo versi nel caffè
ogni mattina,
ora che ti porti il
peccato a tracolla
nella tua borsa
e con uno sguardo
regali proibizioni ai
passanti
mentre cammini sola
nella città bagnata
chissà per dove
tu che sputi la noia,
non la mastichi
scrivi a fuoco sui
giorni
che la nostalgia ti
fa schifo
e ti trucchi col mio
sangue
per uscire
ti porti dietro quel
sapore
di notte lunga e
confusa
di birra quasi calda
e mascara nero,
fra i capelli i
segreti del giorno prima
presentimenti fra le
unghie delle dita
e sui seni i segni di
un martirio
ma te ne vai in giro
sola
per la città
impazzita
e ingoi la vita, non
la sputi.
POESIA IN ASSENZA DI DIO
Dovresti
tirare i capelli alla notte
trascinarla sanguinante
fino all'alba,
questo dovresti
spaccare la testa alla notte
sventrarla
con lunghi coltelli siderali
dovresti spezzarle il naso
e a calci riportarla nella notte
questo dovresti
è vero,
i giorni come immensi tori infuriati
ti vengono incontro,
ti incornano alle palizzate degli obblighi
ma dovresti
tirare il collo agli eventi
scannare la bellezza con bellezza
graffiarti le mani di errori
sbucciarti le ginocchia di rischi.
questo dovresti
non ridere
da solo
allo specchio.
ESSERE NIENTE
So solo che le mattine
come tante Venezie in frantumi
si affannano a svegliarmi
si affannano a svegliarmi
e aspetto che i secondi sfuggano
quasi acqua fra le mani
quasi acqua fra le mani
in attesa della notte sporca
in attesa della frase giusta
in attesa della frase giusta
Ma oggi non voglio essere niente
oggi voglio annusare la luce e
bagnarmi in un tempo di pietra.
COME PUO' SOLO UN DIO
Giocando d'azzardo con le nuvole
mi hai allacciato la carne al respiro
come può solo un dio
strigevi fra le mani
una stella in cerca di galassieo forse era solo
una nuova dichiarazione di guerra.
Senza spargimento di sangue
non svegliasti i vicini
mentre mettevi in valigia la mia anima.
Splendida e sconcia
sulla soglia del giorno
ora incendi i ricordi
insieme a vecchie foglie
e mandi in frantumi
le vetrine in cui ti specchi
così come i miei occhi
per eccesso di bellezza.
Splendida e sconcia
abbatti passanti
sul tuo percorso.
Come può solo un dio.
Mi piace davvero questa atmosfera di decomposizione che inghiotte la donna amata, che la porta in luoghi dove non la puoi seguire, che ha una sua vita che non puoi controllare se non con una dolorosa e tenera gelosia.
RispondiEliminaGianni Petrini
Forse ancora un po' acerbo ma poeta chiaramente talentuoso. E che figo di ragazzo!
RispondiEliminabella poesia.
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